Festival delle lingue/Language Festival

Il progetto

Il festival pone l’accento sul potenziale linguistico-culturale presente nella nostra scuola, valorizza competenze e conoscenze di studenti plurilingue, che hanno presentato in situazioni concrete simulate, con un approccio comunicativo, i primi rudimenti della loro L1 o L2. Il progetto è rivolto ai 315 alunni del biennio che hanno frequentato ognuno tre corsi di lingua, dei 14 offerti. 62 „studenti-insegnanti“, provenienti da tutte le classi, „supportati“ da 11 insegnati di lingua straniera e L2, hanno svolto il ruolo di docente. Hanno completato la giornata uno spettacolo teatrale introduttivo „Babylonische Sprachverwirrung“ autoprodotto, un cineforum in cinque lingue diverse, le interviste e l’articolo per il giornalino della scuola „Argus“ e un servizio per il „canale televisivo“ della scuola. La consapevolezza dell’importanza fondamentale del plurilinguismo/multiculturalismo è stato obiettivo del progetto.

 

Lo sviluppo

Dopo aver fissato la data e la struttura della manifestazione, e la raccolta dei dati relativi agli alunni parlanti „altre lingue“, gli studenti hanno scelto due corsi tra i 14 offerti, un altro è stato assegnato (per motivi organizzativi). Gli “studenti insegnanti” sono stati preparati dai loro coach in più incontri per poter poi lavorare in autonomia (peer-to-peer-coaching) nel loro piccolo gruppo di 4-8 alunni. I programmi dei corsi sono stati elaborati sviluppando tre situazioni comunicative concrete: presentarsi, ordinare al ristorante, acquistare in un negozio. La selezione dei film è avvenuta partendo dal tema della comunicazione, la proiezione è stata introdotta da una breve presentazione (in inglese, italiano o tedesco), alla fine gli studenti hanno scelto il loro film preferito e dato una valutazione complessiva alla manifestazione (feedback digitale). I dati poi sono stati elaborati nel gruppo organizzatore per poter poi superare eventuali problematiche e valorizzare i punti di forza.

 

La ricaduta

L’approccio informale ben si adatta all’ apprendimento anche al di fuori della scuola (insegnamento per adulti), valorizza l’“altro culturale“ in un processo di melting-pot, dove le diverse culture/lingue si completano e arricchiscono a vicenda, senza dominanza dell’una sull’altra, favorendo l’inclusione. Il progetto ha sensibilizzato l’interesse per lingue meno diffuse o minoritarie, ha permesso la sperimentazione di peer-to-peer-coaching, motivando anche lo studio di altre lingue come materia opzionale.


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Maria Fenti