Il Programma


Storie e buone pratiche

Istruzione scolastica

#IoRestoErasmus – Il Liceo L. Bassi di Bologna No Man is an Island, a maggior ragione in questo momento!

L’11 Marzo … una data a cui possiamo associare tanti eventi, importanti e non, nella storia recente…

Per noi, studenti e docenti del Liceo Laura Bassi di Bologna, rappresenta uno spartiacque: è la data in cui, in maniera piuttosto rocambolesca, si è conclusa anticipatamente la Mobilità di Lungo Termine di cinque alunni della nostra scuola che si trovavano presso la scuola partner, l’IES Gadea di Aldaia, in Spagna.

Un rientro precipitoso, attraverso mezza Europa, avvenuto poche ore prima che venissero chiuse le frontiere fra gli stati e l’Italia entrasse in lockdown.
Tutto bloccato? No di certo! Si è sospesa la mobilità fisica (proprio in questi giorni avremmo dovuto essere in Finlandia, per il quarto meeting internazionale) ma non si è affatto sospesa la collaborazione!
Grazie al progetto eTwinning che ci accompagna fin dall’inizio della progettazione del nostro partenariato, eccoci pronti a condividere questa nuova e strana situazione con tutti i nostri partner, che nel frattempo si sono ritrovati anche loro “confinati” in casa… Lavorando in gruppi misti internazionali tutti i membri del progetto comunicano, si scambiano idee, sensazioni, dubbi, ansie …

D’altronde il titolo stesso del nostro progetto ci spinge a restare uniti: “​No Man is an Island ​ ”, come è vero, a maggior ragione in questo momento!
Liceo Bassi Bologna attività Erasmus
Abbiamo creato una sezione specifica “Activities in Covid-19 times” in cui ragioniamo insieme su questo tempo sospeso e realizziamo prodotti collaborativi, prendiamo parte alle campagne di sensibilizzazione, ci uniamo alle manifestazioni per la Giornata della Terra, riscopriamo i nostri comuni patrimoni culturali…

Certo, #IoRestoACasa, ma non di meno, #IoRestoErasmus! (perché Erasmus, si resta per sempre!)

Il sito del Progetto No MAN IS AN ISLAND

Prof.ssa Elena Pezzi,
Liceo Laura Bassi di Bologna

[ndr] Avevamo incontrato gli studenti del Liceo L. Bassi a Firenze in dicembre insieme ai loro compagni spagnoli ospiti a Bologna, per l’incontro di preparazione alla Mobilità di lungo termine. Con piacere riproponiamo uno scambio di battute prima della partenza per la Spagna e pubblichiamo qui sotto una parte della lettera aperta che la Professoressa Pezzi ci aveva inviato al rientro dei suoi studenti dallla Spagna.


Ora che tutto si è fortunatamente concluso, vorrei dire questo ai “miei” ragazzi.
Tutti noi avremmo ovviamente voluto che l’esperienza potesse svolgersi in maniera ben diversa: avevamo scelto questo periodo proprio per la sua peculiarità (il clima più favorevole, la preparazione di Fallas, le Fallas stesse…)
Anche una volta deciso il rientro, avremmo voluto che tutto andasse, pur nella difficoltà e nel dispiacere, in maniera tranquilla.
Non è potuto accadere. E questo ci deve far riflettere profondamente.
A parole siamo tutti pronti a dire che la vita è imprevedibile, che non siamo noi i padroni del nostri destino, che non possiamo controllare tutto. Ma, sotto sotto, pensiamo che non è vero, che la nostra razionalità potrà aver la meglio sull’imponderabile.

Ecco, il coronavirus ci dice che no, che la vita è davvero imprevedibile, che noi possiamo arrivare con i nostri mezzi fino a dove l’imponderabile entra in gioco. E ci ferma. Ma questo non ci deve scoraggiare, anzi! Ci deve far affrontare la vita con più determinazione, consapevoli che dobbiamo stare insieme e uniti per affrontare le difficoltà. 

Voi siete un gruppo bellissimo, avete vissuto insieme momenti spensierati e avete affrontato uno “European tour” che non vi lancerà come nuove rock star in cima alle classifiche, ma vi ha fatto tornare a casa con la consapevolezza di aver affrontato, da adulti, una prova importante. In questi due mesi siete maturati tanto, sia nelle piccole e normali avventure della quotidianità, sia in questa ultima situazione.
Sono molto fiera di voi, mi sono chiesta molto spesso in questi giorni cosa avrei fatto io a 17 anni … (vabbé, lo so, era l’età della pietra…).
Anche in questo caso, come non mai, Erasmus è cambiare vita, aprire la mente!

[A cura dell’Agenzia nazionale Erasmus+  Indire]