Il Programma


Storie e buone pratiche

Istruzione superiore

Dal Politecnico delle Marche all’UCD di Dublino: Paolo sceglie l’alloggio in famiglia per il suo Erasmus


Paolo Rosettani, è uno studente al primo anno di specialistica in Ingegneria Informatica e dell’Automazione presso l’Università Politecnica delle Marche di Ancona. A settembre scorso, nonostante la pandemia fosse ancora in corso, ha deciso di partecipare alla sua seconda mobilità Erasmus+, questa volta in Irlanda, presso il University College Dublin (UCD), dove è ospite sino a questi ultimi giorni di dicembre 2021.

Paolo era già partito in Erasmus durante la triennale, quando era stato per un semestre accademico alla Universidad de Huelva in Spagna.
In questa intervista Paolo ci racconta la sua avventura “insolita” in Irlanda, ospite di una famiglia, una scelta particolare che ha consentito una maggiore immersione nella lingua e nella cultura locale oltre che a contenere un po’ i costi per questa voce di spesa in mobilità. Leggeremo anche di un gran fascino per il forte grado di innovazione offerto dall’istituto irlandese e delle ampie prospettive di carriera professionale che una tale esperienza consente.


Caro Paolo, partiamo dall’inizio: come mai hai scelto la University College Dublin (UCD) per la tua seconda mobilità internazionale Erasmus?
Successivamente al livello raggiunto nella lingua spagnola dopo la mia prima mobilità, volevo migliorare anche
il mio inglese. Dall’elenco delle università disponibili per la mobilità che si trovavano in un paese europeo e
in cui la lingua principale fosse l’inglese, c’erano diverse opportunità in Irlanda e UK. Ho scelto la UCD
perché ci ero già stato anni fa per una vacanza studio estiva e mi era piaciuta cosı̀ tanto che ho deciso di
tornarci a studiare.
La UCD oltre ad essere un’università tra le più rinomate, è un’università Global, cioè ci sono moltissimi
studenti internazionali che vengono da più di 144 paesi,
e si ha la possibilità di farsi amici provenienti da
tutto il mondo.

Infine, in Irlanda hanno sede tantissime aziende leader, come Facebook, Google, Apple, Microsoft e la possibilità di svolgere il tirocinio magistrale presso una di queste aziende è abbastanza alta.

Sappiamo che il campus ospitante ha esercitato un gran fascino su di te, raccontaci perché
Il campus è straordinario e in stile americano, è quasi una mini città – serve addirittura una bicicletta per
percorrerlo tutto in un tempo ragionevole ma non serve comprarla perché la UCD offre un servizio
gratuito di bike-sharing!

Oltre ai normali edifici con le aule ed i laboratori, moltissimi e quasi tutti di recente costruzione
o ristrutturazione, ci sono in totale 7 residences nel campus principale dedicati come alloggio per gli studenti;
poi ci sono diversi campi di calcio, football gaelico, volley, basket etc. . . , una piscina olimpica con bagno
turco, tre palestre, un barber shop, un cinema, un pub, un supermercato, un centro medico e persino un
centro vaccinale
(importante durante questo periodo pandemico); insomma, non manca nulla. Addirittura
ci sono due laghi con i cigni ed un giardino botanico: ottimi posto per la pausa pranzo. Poi la UCD offre
quattro diverse biblioteche, delle quali la più grande è la James Joyce Library, dove vado spesso a studiare. Infine,
viene fornita anche la rete Internet a velocità di 1 Gigabit a tutti gli studenti, può sembrare superfluo, ma
per me che utilizzo molto la rete internet questo fa la differenza.


Raccontaci della tua scelta particolare sull’alloggio
Prima della partenza, durante la settimana di orientamento, l’ufficio Erasmus di ogni università ospitante,
informa ogni studente su come cercare un alloggio. Nel mio caso la UCD proponeva due opzioni: On-Campus
e Off-Campus
. All’inizio pensavo di alloggiare in uno dei 7 residences all’Interno del campus, poiché cercare
una casa Off-Campus immaginavo sarebbe stato difficile. Volevo una soluzione vicino al campus per evitare di usare il trasporto pubblico non essendo per nulla economico oltre ad avvertirlo personalmente come pericolo in questo periodo pandemico.
Prima di prenotare On-Campus però, ho pensato comunque di fare un giro nel sito web consigliato per
trovare eventuali sistemazioni Off-Campus.
Ho preso casualmente la prima casa che si trovava quasi di fronte all’università. Poiché l’annuncio non
presentava alcuna foto, ho inviato una mail alla proprietaria per chiedere maggiori informazioni.
Vedendo la loro bellissima casa, il prezzo e i servizi inclusi, ho cambiato subito idea ed ho deciso di
abbandonare l’opzione On-Campus perché molto più costosa e priva di tutti quei servizi.
La famiglia è molto accogliente, mi fanno sentire proprio come a casa mia. La proprietaria di casa cucina
molto bene e salutare, ed è anche molto simpatica. Grazie a questa sistemazione ho notato un miglioramento
eccezionale del mio inglese
, infatti, parlarlo tutti i giorni con persone locali è ben diverso che farlo con studenti
internazionali che hanno più o meno il tuo stesso livello di inglese.
Per quanto riguarda invece i lavori domestici, come lavare, stirare, cucinare, fare la spesa e pulire portano
via molto tempo. Grazie al fatto di averli tutti inclusi, ho avuto modo di dedicare più tempo allo
studio ed alla vita sociale.

L’esperienza accademica è fondamentale nel percorso internazionale Erasmus: quali le differenze più importanti
che hai trovato tra il sistema ospitante e quello di appartenenza

Nella UCD le classi sono molto variegate in tema di nazionalità. Ho compagni di classe ed amici che vengono da qualsiasi parte del mondo: Cina, USA, Sri Lanka, Austria, Svizzera, Germania, Spagna, Ucraina,
Palestina, Belgio, Svezia, India ecc.
In questi ultimi anni la globalizzazione sta diventando sempre più forte, e capire le altre culture e le
differenze che abbiamo tra diversi paesi è un valore aggiunto!

A differenza del sistema di istruzione italiano, questo irlandese, ma come anche quello spagnolo, è più incentrato sulle attività di laboratorio e studio individuale piuttosto che lezioni frontali di pura teoria. Le lezioni teoriche durano soltanto 45 minuti, lasciandoci quindi più tempo per studiare e completare molte pratiche di laboratorio che vengono poi valutate per poi definire il voto finale del corso.
Questa modalità secondo me è molto utile per entrare nell’ottica del mondo del lavoro, perché insegna ad
organizzarsi, programmare il lavoro rispettando le scadenze di consegna e a lavorare in gruppo.
Ci impegna
poi a studiare fin da subito le nozioni che vengono spiegate, perché devono essere usate nei laboratori.
C’è inoltre un modalità di valutazione che si chiama ”Continuous Assessment”, in pratica durante il corso
devono essere svolti degli esercizi da consegnare con scadenza e vengono inoltre organizzati dei test parziali
il cui esito contribuirà al voto finale dell’intero corso. Questa modalità dà una sorta di tranquillità, in quanto
il superamento di un corso non viene definito da un solo e singolo esame, come accade nella mia università,
ma vi è una valutazione sul progresso che si ha durante il corso.
Poi qui non esistono esami né a gennaio né a settembre, infatti le date degli esami finali (per i corsi
che non sono in modalità ”Continuous Assessment”) cadono nelle due settimane che iniziano non appena
finiscono le lezioni del relativo semestre. Questo sistema lo preferisco in quanto durante le vacanze estive e
natalizie si ha la mente libera dai doveri universitari.
Per quanto riguarda poi il Learning Agreement non ho riscontrato alcun problema.


C’è un aneddottoto curioso o divertente che vuoi condividere con noi?
Un giorno, io e la proprietaria di casa stavamo parlando riguardo la patente di guida; quando ho detto che avevo 29 punti nella mia patente lei ha fatto una faccia scioccata; ho fatto finta di nulla ed abbiamo continuato a parlare. Alcuni giorni dopo ero in macchina con lei e mentre stava parlando dell’assicurazione dell’auto ho capito che lei aveva 0 punti e che pertanto l’assicurazione le avrebbe fatto pagare di meno il prossimo anno. Dopo ciò ho realizzato che il sistema di punti irlandese funziona al contrario, ovvero in Irlanda si parte da 0 e si prendono punti per infrazioni. In pratica, fino a quel giorno lei pensava che io fossi una sorta di criminale della strada!


Come pensi sia migliorato il tuo inglese?
Prima della partenza, ogni studente Erasmus+ deve svolgere un test di lingua Pre-partenza, ed una volta
completato si ha accesso ad un corso di inglese con difficoltà relativa al livello ottenuto durante il test.
Tutto ciò viene svolto sull’OLS, l’Online Linguistic Platform, una piattaforma gratuita per l’apprendimento online delle lingue.
Io lo uso almeno 15 minuti al giorno e devo dire che mi ha aiutato molto con il listening. All’inizio trovavo
relativamente difficile comprendere un discorso con accento irlandese ma con l’OLS e con un po’ di pratica
sul campo sono riuscito a raggiungere buoni livelli.

Che prospettive future post carriera universitaria hai?
Il mio sogno è quello di lavorare in una azienda multinazionale nell’ambito dell’ingegneria informatica
dell’automazione.

Multinazionale perché mi aspetto che il lavoro non si svolgerà staticamente in una sola sede o stato ma
includerà delle trasferte lavorative fuori all’estero.
Vorrei comunque lavorare principalmente in Italia e ogni tanto fare qualche trasferta; amo
il mio paese: ho la mia famiglia ed i miei amici più stretti lı̀ e poi amo il nostro cibo. Sono
aperto a opportunità lavorative all’estero ma nel senso di esperienza professionale.

Irrobustimento delle soft skills
Sono dell’idea che l’Erasmus insegni a vivere e sono certo di aver irrobustito le mie soft-skills grazie alle mie esperienze di mobilità Erasmus: autonomia, flessibilità, capacità di lavorare in gruppo, problem-solving.
Per quanto riguarda l’autonomia, ho imparato come gestire la settimana, studiare, pensare alle faccende
domestiche e lasciare spazio anche alla vita sociale non mi era facilissimo, ma con un po’ di organizzazione alla
fine si riesce ad incastrare il tutto.
In ambito lavorativo ed universitario invece, lavorare in gruppo insieme ad altri studenti internazionali
comporta un aumento della flessibilità
, le barriere linguistiche non sempre aiutano a svolgere i progetti.
Questo ritengo sia un allenamento molto importante, ho visto che in molte offerte di lavoro si richiede la
capacità di svolgere progetti di gruppo quasi completamente in inglese.


Alessia Ricci
Ufficio comunicazione
Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire