RiUscire – Rete Universitaria SocioCulturale per il Recupero in Carcere

Il progetto

Il progetto RiUscire affronta la complessità della presenza multiculturale nelle strutture penitenziarie dei cinque paesi partner coinvolti (IT, DE, ES, PT, FR), mirando alla formazione linguistica in L2 dei detenuti stranieri ed alla formazione interculturale di operatori e docenti. La presenza di detenuti stranieri nelle strutture penitenziarie è in crescita nella maggior parte dei Paesi europei: attualmente si attesta al 40% del totale della popolazione reclusa. Tale “sovrarappresentazione” degli stranieri all’interno dei contesti penitenziari, attribuibile senz’altro anche a percorsi di emarginazione cui approdano i migranti come gruppo a rischio di esclusione sociale (cfr. Talbot 2013), richiede una particolare analisi e interventi mirati al miglioramento della globalità della comunicazione all’interno del contesto penitenziario e all’attenuazione dei fenomeni di radicalizzazione. Il contesto penitenziario è infatti un contesto “superdiverso” per eccellenza per la presenza di soggetti con retroterra linguistico-culturali differenti al suo interno, con tutte le ulteriori difficoltà che da essa discendono: la presenza di detenuti stranieri, e della conseguente diversità di cui sono portatori, viene collegata all’aumento di tensioni, conflitti e difficoltà comunicative, sia tra i reclusi sia con il personale penitenziario. E’ inoltre opinione diffusa che tale profilo di detenuto non possa raggiungere l’obiettivo del reinserimento nella società soprattutto a causa dello svantaggio linguistico che impedirebbe una reale immissione in ambiente lavorativo, interno o esterno al carcere. L’esperienza pregressa di ricerca del proponente e dei partner dimostra invece che è possibile sfruttare e valorizzare la dimensione interlinguistica e interculturale del contesto penitenziario, trasformandolo in un luogo di risorse, emancipazione e rieducazione, attraverso azioni integrate di percorsi formativi a scopi professionalizzanti rivolti a detenuti stranieri, personale penitenziario e docenti che operano in carcere, come indicato nelle RCE No.R (89) 12, sull’attività educativa negli Istituti Penali.

 

Lo sviluppo

RiUscire ha inteso usare una metodologia costituita da un approccio partecipativo sia in presenza che a distanza che producesse buone pratiche finalizzate a rispondere ai bisogni di gruppi svantaggiati (detenuti stranieri) e a coloro che con essi si confrontano quotidianamente per le loro attività professionali gestendo la diversità linguistico-culturale. I materiali didattici impiegati nelle classi di detenuti stranieri sono stati elaborati ad hoc sulla base del sillabo di Benucci (2014) integrando gli aspetti che lo componevano (aspetti testuali, funzionali, culturali, sociolinguistici) con gli aspetti sociolinguistici e socioculturali specifici del dominio professionale rinvenuti attraverso l’analisi degli ambienti di lavoro nei vari paesi partner secondo un approccio “plurale” (cfr. CARAP 2012 DERLE 2007) per moduli, per abilità parziali, in accordo con i più recenti documenti di politica linguistica europea. Il modello utilizzato per lo studio del luogo di lavoro è l’Organisational communications analysis (Folinsbee, 2001), adottato anche dal progetto europeo «Odysseus – Second language at workplace» (Grunhäge-Monetti et al. 2005). Si tratta di un modello che studia il luogo di lavoro in quanto “comunità di pratica” nella quale avvengono scambi comunicativi che coinvolgono tutti i soggetti interessati e in cui l’apprendente non è visto come un soggetto deficitario obbligato ad adattarsi alle richieste dell’ambiente lavorativo, ma come un attore in grado di negoziare la propria presenza in esso. All’interno delle classi i docenti hanno per lo più fatto riferimento ad approcci ascrivibili a teorie dell’insegnamento di tipo umanistico-affettivo perché in questo contesto più che altrove si rileva la necessità di stabilire con i discenti una relazione umana per il buon esito del corso. Laddove possibile, all’intervento linguistico è stata fatta seguire una formazione pratica sul luogo di lavoro in modo da creare una correlazione immediata tra momento dell’addestramento (corso di L2 specifico per la professione) e utilizzo sul campo di quanto appreso durante il corso (tirocinio).

 

La ricaduta

RiUscire ha sviluppato in continuità con progetti precedenti realizzati dal gruppo di ricerca la formazione linguistico-professionale dei detenuti, la formazione degli operatori nel contesto penitenziario, realizzazione di strumenti utili alla didattica e all’azione in una prospettiva di collaborazione internazionale. RiUscire ha permesso un’analisi linguistico culturale di diverse realtà penitenziarie europea, e dall’analisi degli stessi ha costruito delle linee guida per l’intervento linguistico -formativo in carcere e per la formazione degli operatori. Alcune riflessioni sul progetto si trovano in: – Benucci A. (2016) Répertoires linguistiques des détenus étrangers en Italie et en Europe: premiers résultats des projets RiUscire et DEPORT, in J.-C. Béacco, D. Little, H.-J. Krumm, and Ph. Thalgott (eds.) (2017), The Linguistic Integration of Adult Migrants: Some Lessons from Research, Berlin: De Gruyter Mouton in cooperation with the Council of Europe. – Benucci A., Birello M. (2016) Immigrants and prisons: good practices in Europe, in J.-C. Béacco, D. Little, H.-J. Krumm, and Ph. Thalgott (eds.) (2017), The Linguistic Integration of Adult Migrants: Some Lessons from Research, Berlin: De Gruyter Mouton in cooperation with the Council of Europe. Fra le attività già realizzate di disseminazione delle finalità e degli obiettivi raggiunti annoveriamo: – giornata di formazione operatori penitenziari in Italia: Roma, 11 – 13 maggio 2016 presso ISSP. – Strasbourg, 30 Marzo – 1 Aprile 2016 – Symposium LIAM “The linguistic integration of adult migrants: lessons from research” organizzato dal Consiglio d’Europa – Siena, 7 – 9 Aprile 2016, L’Italiano dei nuovi italiani – XIX Convegno Nazionale GISCEL Università per Stranieri di Siena. E’ stata realizzata la pagina web relativa al progetto: http://riuscire.org/?page_id=292.


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E-mail: benucci@unistrasi.it
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Referente: Prof.ssa Antonella Benucci