Programma

Erasmus+ 2021-2027 strumento chiave per la ripresa. Alcune anticipazioni dall’Agenzia INDIRE

03/02/2021

Il futuro di Erasmus si prospetta solido in quanto continuerà a finanziare iniziative per promuovere la conoscenza e la consapevolezza, il senso di cittadinanza e appartenenza all’Europa. Il Programma prevede un forte investimento nelle persone, nelle loro competenze e nelle loro conoscenze green e digitali, necessarie a rispondere alle sfide globali, a mantenere l’equità sociale e a guidare la competitività.

Il Programma Erasmus ha dimostrato tutta la sua straordinaria vitalità e la sua effettiva utilità anche durante la pandemia. L’emergenza sanitaria ha indubbiamente creato difficoltà agli spostamenti fisici, ma nonostante tutto gli scambi sono proseguiti ordinatamente utilizzando la didattica a distanza e in generale la mobilità in modalità blended, con piena soddisfazione dei partecipanti.

A fronte di politiche comuni, l’Unione europea si è dotata negli anni di strumenti che hanno permesso di raggiungere alcuni obiettivi strategici. Nel settore dell’educazione e della formazione, il Programma Erasmus+ (ivi compresi tutti i programmi europei che lo hanno preceduto) ha supportato nel concreto le politiche di cooperazione dei sistemi educativi europei attraverso progetti di cooperazione e la mobilità dei cittadini dell’unione per percorsi di studio, formazione, lavoro.

Dal suo inizio nel 1987, il programma si è notevolmente ampliato. Ora copre tutti i settori dell’istruzione e della formazione, dall’educazione e cura della prima infanzia all’istruzione scolastica, alla formazione professionale, all’istruzione superiore e all’apprendimento degli adulti. Sostiene la cooperazione sulla politica giovanile e promuove la partecipazione allo sport.

Il Programma si inserisce, quindi, in un quadro europeo di interventi volti a realizzare uno spazio europeo dell’istruzione, un’Europa della conoscenza “in cui imparare non sia limitato da confini; un continente in cui sia divenuto la norma trascorrere un periodo in un altro Stato membro, per studiare, formarsi o lavorare, e parlare altre due lingue oltre alla propria lingua madre. Un continente in cui le persone abbiano un forte senso della propria identità di europei, del patrimonio culturale dell’Europa e della sua diversità“.

Erasmus costituisce uno strumento chiave per il raggiungimento di questi ambiziosi obiettivi a cui tutte le Agenzie nazionali devono tendere e per farlo è necessario:

  • Aumentare il numero di beneficiari.
  • Raggiungere persone di ogni estrazione sociale: attraverso nuove misure sarà possibile avere accesso a finanziamenti per organizzazioni più piccole. Ciò renderà più facile far partecipare persone provenienti da ambienti svantaggiati.
  • Costruire relazioni più forti con il resto del mondo: mobilità e cooperazione con Paesi terzi aumenteranno, attraverso una combinazione di mobilità fisica e virtuale.
  • Promuovere ambiti di studio che guardano al futuro come le energie rinnovabili, i cambiamenti climatici, l’ambiente, l’ingegneria, l’intelligenza artificiale o il design.
  • Sostenere l’innovazione digitale

Il programma Erasmus+ continuerà ad essere strutturato in tre azioni chiave:

– AZIONE CHIAVE 1 a supporto della mobilità delle persone
– AZIONE CHIAVE 2, per i progetti e tutte le misure di cooperazione
– AZIONE CHIAVE 3, per il supporto alle politiche dell’Unione in materia di Istruzione, Gioventù e Sport.

Il Programma mobiliterà tutti i settori per la ripresa dalla crisi dovuta al Covid19 e per promuovere la crescita. Con l’obiettivo di raggiungere lo Spazio europeo dell’educazione entro il 2025, il nuovo Erasmus+ mira a:

  • Fornire nuove opportunità per gli studenti europei, a partire dalla scuola; grazie a una maggiore accessibilità e formati di mobilità più flessibili, il nuovo Erasmus+ fornirà opportunità a un gruppo più diversificato di discenti, compresi quelli in condizione di svantaggio;
  • Promuovere l’innovazione nella progettazione dei curriculum, nell’apprendimento e nelle pratiche didattiche;
  • Promuovere competenze green e digitali;
  • Sostenere le nuove iniziative faro, come le Università europee, Teacher Accademies Erasmus, Centri di eccellenza professionale.

Tutto questo con un investimento crescente di risorse:  dai 14.7 miliardi di euro della vecchia Programmazione Erasmus+ (2014–2020) si passa agli oltre 26 miliardi di quella appena iniziata (2021-2027). Si tratta di un investimento importante all’interno del bilancio UE che affianca il piano di rilancio Next Generation EU.

Guarda l’intervista rilasciata a Tecnica dela Scuola

Il Programma Erasmus ha dimostrato tutta la sua straordinaria vitalità e la sua effettiva utilità anche durante la pandemia. L’emergenza sanitaria ha indubbiamente creato difficoltà agli spostamenti fisici, ma nonostante tutto gli scambi sono proseguiti ordinatamente utilizzando la didattica a distanza e in generale la mobilità in modalità blended, con piena soddisfazione dei partecipanti.

A proposito di Brexit
La Brexit è un fatto di portata storica che avrà sicuramente un impatto sulla mobilità in entrata e in uscita di studenti tra Ue e Regno Unito. Tuttavia, non tutto è definitivamente perduto. Il Programma Erasmus, infatti, è uno strumento molto flessibile e adattabile. Già adesso vi sono significativi accordi bilaterali con realtà extraeuropee, con Paesi come il Marocco, la Tunisia o altri paesi nel mondo, che rendono possibili esperienze di mobilità. Ci auguriamo che questo possa coinvolgere in futuro anche lo stesso Regno Unito.

Al di là di ogni situazione o criticità, anche di natura politica, l’Erasmus continua negli anni ad assolvere alla sua mission: aprire porte, creare collegamenti, arricchire le persone. Sono certa che la Brexit non farà venir meno la voglia di conoscenza e di crescita personale che accomuna tutti i giovani europei.

 

di Sara Pagliai
Coordinatrice Agenzia nazionale Erasmus+ Indire