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L’insegnamento della matematica e delle scienze in Europa: un nuovo studio della rete Eurydice

30/06/2022
Eurydice report

Dotare i bambini e i giovani delle necessarie conoscenze matematiche e scientifiche è un compito fondamentale dell’istruzione, soprattutto in una società sempre più basata sulla tecnologia. Nel mondo in veloce mutamento in cui viviamo, padroneggiare la matematica e le scienze può aiutare le giovani generazioni ad affrontare le sfide che ci troviamo davanti,  incluso il cambiamento climatico, il riscaldamento globale e il dilagare della disinformazione e delle false notizie.

Tuttavia, nonostante l’enfasi data all’alfabetizzazione numerica e scientifica nello Spazio europeo dell’istruzione, le indagini internazionali ci dicono che la percentuale di alunni che non raggiunge i livelli di base in queste discipline rimane molto al di sopra il massimo stabilito a livello europeo del 15% (in Italia la percentuale fra i quindicenni è del 23,8% in matematica e del 29,5% in scienze).

Ma quali sono i sistemi educativi che hanno le percentuali più alte in termini di studenti in possesso delle competenze (almeno) di base in queste discipline? E quali politiche influenzano i risultati degli studenti?

A questi interrogativi cerca di rispondere lo studio della Rete Eurydice “Increasing achievement and motivation in mathematics and science learning in schools”, che esamina le modalità di organizzazione della didattica della matematica e delle scienze in Europa e analizza i criteri di valutazione dei risultati ottenuti degli studenti e le strategie di sostegno messe in campo qualora vi siano difficoltà nell’apprendimento. La pubblicazione offre uno sguardo approfondito su cosa possono fare le autorità educative dei Paesi europei per rafforzare la motivazione degli studenti, innalzare il livello dei risultati e aiutare chi rimane indietro, in particolar modo in matematica e scienze.

Questo studio mette insieme informazioni qualitative fornite dalla Rete Eurydice e dati provenienti da due indagini internazionali: l’indagine Trends in International Mathematics and Science Study (TIMSS) del 2019 gestita dall’International Association for the Evaluation of Educational Achievement (IEA), e l’indagine Programme for International Student Assessment (PISA) del 2018 svolta dall’OCSE. I dati e le informazioni riguardano le classi quarta e ottava del sistema di istruzione, corrispondenti alla quarta primaria e terza secondaria di primo grado del sistema di istruzione italiano.

Principali risultati emersi:

  • Il modo più comune di sostenere gli studenti con difficoltà di apprendimento è il supporto singolo o in piccoli gruppi, messo a disposizione durante o fuori dall’orario scolastico. I sistemi di istruzione che forniscono questo sostegno durante l’orario scolastico hanno tendenzialmente percentuali minori di studenti con scarsi risultati in matematica e scienze.
  • I sistemi educativi in cui gli insegnanti specializzati nel supporto agli studenti con scarsi risultati (i cosiddetti ‘insegnanti per il recupero’) sono coinvolti nell’offerta di supporto didattico hanno una percentuale media di studenti con bassi risultati in matematica inferiore ai Paesi che non prevedono queste figure. In Italia questa specifica figura di docente specializzato non è presente e l’attività di supporto è svolta dal docente della classe.
  • Tendenzialmente in tutti i Paesi, i docenti riferiscono di insegnare la matematica e le scienze ponendole in relazione con la vita di tutti i giorni. Dal collegamento fra matematica e finanza, architettura o fai-da-te, fino alle scienze connesse alle tematiche sociali ed etiche (in molti Paesi le connessioni più complesse vengono affrontate nell’istruzione secondaria superiore). Tutti i curricoli prevedono argomenti come la protezione della natura o la riduzione dell’inquinamento; tuttavia, solo la metà dei sistemi educativi europei inserisce la sostenibilità ambientale fra i principi educativi chiave.
  • C’è una carenza di insegnanti specialisti in matematica e scienze e un forte bisogno di sviluppo professionale continuo in questi campi. Su quest’ultimo punto anche i docenti italiani – il dato TIMMS si riferisce ai docenti delle classi quarte della scuola primaria – si sono espressi evidenziando la necessità di una futura formazione continua.
  • Nonostante il grande impatto della pandemia sull’esperienza di apprendimento degli studenti, solo metà dei sistemi educativi, fra cui l’Italia, ha messo in atto misure aggiuntive di supporto all’apprendimento.

Leggi lo studio “Increasing achievement and motivation in mathematics and science learning in schools” >>

Cos’è Eurydice

Eurydice è la rete europea che raccoglie, aggiorna, analizza e diffonde informazioni sulle politiche, la struttura e l’organizzazione dei sistemi educativi europei. Nata nel 1980 su iniziativa della Commissione europea, la rete è composta da un’Unità europea con sede a Bruxelles e da varie Unità nazionali. Dal 1985, l’Indire è sede dell’Unità nazionale italiana.

di Erika Bartolini, Analista Eurydice Italia

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