Istruzione superiore
Sostenibilità ambientale

Università europee: the Green European University sceglie la sostenibilità, una priorità Erasmus+

08/03/2023

Il 6 marzo scorso si è tenuta la cerimonia inaugurale della tre giorni che sancisce l’avvio delle attività di The Green European University, la prima Università europea in ambito Agro, Green, Biotech e Life Science, che vede coinvolte altre sette università europee insieme all’Ateneo di Modena e Reggio Emilia: l’Università di Almería (Spagna) – coordinatore della rete, l’Istituto superiore della Provincia di Liegi (Belgio), l’Università di Scienze della Vita di Varsavia (Polonia), il Politecnico di Coimbra (Portogallo), l’Università Agraria di Plovdiv (Bulgaria), l’Università di Agraria d’Islanda (Islanda) e la Scuola Sup’Biotech di Ingegneria e Biotecnologie (Francia).

L’EACEA, Agenzia esecutiva europea e l’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire hanno partecipato all’evento.

Le università europee sono un’iniziativa chiave del programma Erasmus+ rilanciata con forza a gennaio 2022 attraverso la Strategia europea per le università e la proposta di raccomandazione al Consiglio, approvata ad aprile 2022. In questo quadro la collaborazione che hanno avviato l’Unione Europea, gli Stati membri e gli Istituti di istruzione superiore mira a sostenere la trasformazione del settore dell’istruzione superiore come punto di snodo tra ricerca e innovazione, al centro della transizione digitale e green

Le università europee sono una delle 4 iniziative “faro” della Strategia europea per le università, insieme al Legal status for alliances, al Joint European degree and the European student card initiative

In particolare: l’iniziativa delle università europee Erasmus+, in combinazione con Horizon Europa, Europa digitale e altri strumenti dell’UE e nazionali, sostiene ambiziose alleanze transnazionali di istituti di istruzione superiore per sviluppare e condividere una cooperazione strutturale, sostenibile e sistemica in materia di istruzione, ricerca e innovazione, creando campus interuniversitari europei in cui studenti, personale e ricercatori provenienti da tutte le parti d’Europa, e del mondo, possono godere di una mobilità senza soluzione di continuità e creare insieme nuove conoscenze , attraverso Paesi e discipline. 

Questa affermazione è particolarmente rilevante per il nostro Paese poiché l’Italia, dall’avvio dell’azione nel 2019, partecipa con 29 istituti in 36 alleanze, una percentuale importantissima, se consideriamo che 44 è il numero totale delle alleanze. In questo modo i nostri istituti lavorano con oltre 200 partner europei. Nell’ultima Call il numero di istituti italiani coinvolti rappresenta l’8,5% del volume degli Atenei europei. Sono principalmente concentrati nelle regioni del centro-nord Italia, 1 coordinamento è infatti a cura dell’università degli studi di Torino. Numeri importanti che trasferiscono la volontà italiana di contribuire allo spazio europeo della formazione superiore, di lavorare a un livello profondo di cooperazione interuniversitaria con una strategia congiunta a lungo termine che deve essere strutturale, sistemica e avere un impatto sostenibile.  

Un forte interesse in linea con la partecipazione degli Istituti di Istruzione Superiore italiani al programma Erasmus nel suo complesso, dalle attività di mobilità intra e extra EU, ai progetti di cooperazione come Erasmus Mundus, Capacity Building, i precedenti Partenariati strategici e le azioni Jean Monnet. 

È un plus anche per la nostra popolazione studentesca che ha la possibilità di partecipare a forme di mobilità nuove e integrate.  L’Italia rappresenta il 10,6% della mobilità degli studenti e del personale in Europa e occupa la terza posizione per numero di studenti coinvolti nella mobilità di studio E+.  

In particolare, il contributo della Regione Emilia-Romagna a questo quadro è fondamentale in quanto copre la terza posizione tra tutte le regioni italiane per numero di mobilità di studenti e personale ed è anche terza tra le regioni italiane per importo dei fondi nazionali ricevuti

Siamo certi che UniGreen potrà rappresentare un ulteriore fattore di miglioramento per la mobilità e l’assicurazione della qualità. Il Programma Erasmus+ continuerà a svolgere un sostegno strategico in questo percorso attraverso le numerose opportunità offerte. Oltre alla ben nota mobilità per studio o formazione, è importante ricordare l’ICM, international credit mobility, per attirare menti brillanti, i programmi intensivi misti di recente introduzione, atti ad utilizzare metodologie innovative di apprendimento e insegnamento, compreso l’uso della cooperazione online; la mobilità virtuale e mista (blended) per accedere a un’istruzione internazionale e interculturale di alta qualità.  

In tutti questi casi, in linea con la strategia europea per le università, gli studenti e gli istituti possono beneficiare dell’iniziativa della Carta europea dello studente volta a facilitare l’accesso alla mobilità transnazionale a tutti i livelli. Essa rende la gestione della mobilità più facile, più efficiente e più verde. Consente la completa digitalizzazione della gestione delle mobilità degli studenti Erasmus+, dalla domanda al rilascio delle microcredenziali. L’App Erasmus+, la Carta europea dello studente e l’OLA, l’Online Learning Agreement, fanno pienamente parte di questa rivoluzione e le università europee sono incoraggiate ad agire come leader nell’uso di questi strumenti digitali. 

UniGreen ha una vocazione cruciale nel panorama delle Università europee poiché è una delle pochissime alleanze legate alla sostenibilità, una delle 4 priorità del Programma Erasmus+ e del mondo intero, potremmo dire. Questo è sicuramente un plus per la popolazione studentesca perché, frequentando i corsi UniGreen, sarà dotata delle capacità e delle competenze necessarie al mercato del lavoro, garantendo alti tassi di occupabilità, rispondendo alle esigenze del mercato del lavoro e avendo un impatto positivo sulle comunità locali come sugli stakeholder pubblici e privati, per sostenere lo sviluppo regionale e internazionale e per stimolare lo sviluppo di conoscenze e soluzioni che diano una risposta al fabbisogno contemporaneo. 

Lo sviluppo di un Quadro europeo delle competenze in materia di sostenibilità è una delle azioni politiche definite nel Green Deal europeo come catalizzatore per promuovere l’apprendimento sulla sostenibilità ambientale nell’Unione europea. 

La sostenibilità ambientale è, infatti, una priorità del Programma. Per lavorare meglio su di essa, la Commissione europea ha dato luogo a una rete di green officers o green contact points nominati da ciascuna Agenzia nazionale partecipante al Programma. La rete lavorerà su un piano locale, nazionale e internazionale per sensibilizzare su questo tema chiave. Sono previste molte attività e, a tal proposito, la segnalazione di success stories e buone pratiche da parte beneficiari alle Agenzie nazionali è benvenuta.

Buona Europa con Erasmus!

Alessia Ricci
Ufficio comunicazione
Agenzia nazionale Erasmus+ Indire

Per approfondire:

Ti può interessare anche