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Il Friuli Venezia Giulia mette al centro mobilità e partecipazione civica grazie al progetto PEACE

17/05/2024

Come incentivare la partecipazione civica attraverso i progetti di mobilità? Ma soprattutto: come i territori devono intervenire per un cambio di paradigma culturale sui comportamenti delle scuole in ottica di internazionalizzazione? A queste domande, sempre più centrali in un momento di limitata partecipazione dei cittadini ai processi democratici, ha risposto la due giorni di eventi organizzati dall’Agenzia nazionale Erasmus+ INDIRE, in collaborazione con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l’USR-Ufficio scolastico regionale del Friuli Venezia Giulia. La prima giornata di attività, che ha coinvolto oltre 150 partecipanti, si è svolta a Trieste il 13 maggio scorso, con un convegno nazionale molto partecipato, in scena all’interno dell’Hotel Savoia Excelsior Palace della città friulana.

La mattinata di lavori, moderati da Alessia Tripodi, giornalista del quotidiano Il Sole 24 Ore, è stata aperta da un saluto della presidente di INDIRE Cristina Grieco, che ha ricordato come: “Le esperienze di mobilità sono uno strumento educativo per rafforzare il sentimento di un’identità europea”. Poco dopo ha portato il suo saluto anche l’Assessore al lavoro, formazione, istruzione, ricerca e famiglia della Regione Friuli Venezia Giulia, che ha spiegato come la scelta di un seminario sui temi di partecipazione civica e mobilità dei giovani non sia stata certamente causale. L’Assessore ha infatti confermato che l’Amministrazione regionale da tempo investe risorse significative per incentivare la mobilità studentesca e universitaria, anche alla luce del fatto che il Friuli Venezia Giulia fonda la propria esistenza e forza sull’essere un territorio plurilingue, visto che in un mondo sempre più interconnesso è fondamentale promuovere, soprattutto tra i ragazzi, lo studio delle lingue straniere.

Gennadiy Kosyak, capo unità, divisione Cooperazione e sviluppo delle capacità del Dipartimento istruzione del Consiglio d’Europa ha spiegato come il 4° Summit del Consiglio d’Europa, vertice dei capi di Stato e di Governo dei 46 Stati membri dell’Organizzazione tenutosi a Reykjavik a maggio 2023, ha avuto come tema principale l’educazione e la partecipazione dei giovani, oltre alla promozione della vita democratica. United around our values è stato il motto e la raccomandazione finale del Summit: il ruolo dell’istruzione per difendere la democrazia delinea un approccio strategico per migliorare il lavoro nei singoli Paesi. 

Centrali poi gli interventi di Daniele Del Bianco dell’ISIG-Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia, di Sara Pagliai, coordinatrice dell’Agenzia Erasmus+ INDIRE e di Paul Blokker, professore di Sociologia Politica all’Università di Bologna.

Daniele Del Bianco ha presentato la sperimentazione in atto in Friuli Venezia Giulia, la prima in Europa, sul toolkit Edures, elaborato insieme al Consiglio d’Europa per la resilienza dei sistemi educativi anche in fase di emergenza, come esempio di partecipazione civica. Lo stesso sociologo ha poi sottolineato la differenza tra partecipazione civica e cittadinanza attiva, mettendo in evidenza quanto una vera cittadinanza attiva implichi coinvolgimento, ruolo responsabile nel confronto con determinati temi di interesse comune, e parta da un introiettare il tema. La stessa ha bisogno di senso di comunità e spazio di azione. Vedi qui l’intervista a Daniele Del Bianco

Patrizia Pavatti, Direttrice del Servizio istruzione, orientamento e diritto allo studio della Regione Friuli Venezia Giulia, introduce il seminario nazionale “Incentivare la partecipazione civica attraverso progetti di mobilità”
Una sintesi dell’intervento di Daniele Del Bianco dell’Istituto Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia

Sara Pagliai ha invece presentato il progetto PEACE, acronimo di Participation Erasmus Alumni for Civic Engagement, attività europea di lungo termine (LTA-Long Term Activity), coordinata dall’Agenzia INDIRE, che coinvolge le agenzie nazionali del Programma Erasmus+ di altri dieci Paesi. La stessa Pagliai ha spiegato: “Per PEACE, che guarda a una delle priorità centrali di Erasmus+, abbiamo scelto di mettere al centro le persone che hanno partecipato al Programma, per capire come questo abbia cambiato la loro vita non solo in termini occupazionali, ma nell’essere cittadini europei”. 

Paul Blokker ha ricordato le azioni inserite nel progetto PEACE, come alcuni moduli didattici e un questionario per comprendere l’interesse dei giovani sulle questioni dell’Europa, anche in vista delle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, in programma dal 6 al 9 giugno 2024. Durante il suo speech lo stesso ha ricordato come spesso, anche in Erasmus+, l’approccio è focalizzato sullo sviluppo di skill individuali più che sul contributo alla comunità. Per questo, c’è un problema di base nel vivere la mobilità Erasmus+ senza consapevolezza delle istituzioni e del processo di integrazione europea. 

Il seminario nazionale triestino è entrato anche nel dettaglio dei numeri, grazie all’analisi dei settori School e Higher Education in Friuli Venezia Giulia, presentata da Maria Teresa Sagri e Enikö Tolvay di INDIRE. Per Maria Teresa Sagri: “I territori devono intervenire in maniera concreta per un cambio di paradigma culturale sui comportamenti delle scuole in ottica di internazionalizzazione. Allo stesso tempo, i mattoni per parlare di cittadinanza e partecipazione sono l’apprendimento permanente e le competenze trasversali”. 

La prima parte dei lavori si è conclusa con una tavola rotonda focalizzata sull’internazionalizzazione nel rapporto tra scuole e imprese con i rappresentanti di istruzione, formazione, mondo del lavoro e della Regione, come, tra gli altri, Barbara Milani, Delegato del Rettore per le Relazioni e la Mobilità Internazionale dell’Università degli studi di TriesteAndrea Romanino, Direttore scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste e Paola Perabò, Vicepresidente ITS Malignani-MITS

Nel pomeriggio spazio a tavole rotonde di confronto su temi forniti dallo stesso professor Blokker, in ambito di buone pratiche del territorio, oltre a civic engagement e a come Erasmus+ può contribuire alla cittadinanza europea. Tra questi, il ruolo della mobilità, la riflessione sulle partnership anche per la valorizzazione delle differenze culturali e l’importanza dell’aggiornamento del curriculum vitae in ottica di internazionalizzazione. 

Il 14 maggio, seconda giornata di eventi, spazio all’iniziativa Erasmus goes to town con la visita nelle scuole e negli istituti formativi del territorio, allo scopo di promuovere la mobilità e il senso civico e di appartenenza alla cittadinanza europea. Nel progetto sono stati coinvolti cinque istituti di altrettante località, grazie a incontri che hanno permesso a oltre 500 studenti di conoscere le opportunità del Programma Erasmus+ nei vari settori, anche con le testimonianze di studenti universitari che hanno appena concluso un periodo di studi all’estero. Per gli insegnanti è stata l’occasione di approfondire gli aspetti legati alla progettazione e alla mobilità degli staff. 

Qui i dettagli dell’iniziativa, con il report di tutte le visite ai vari istituti del Friuli Venezia Giulia

Guarda la fotogallery dell’evento di Trieste

Per approfondire

Official hashtag: #ErasmusPeace

A cura di Matteo Minà e Valentina Riboldi, Agenzia Erasmus+ INDIRE