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ESNsurvey XIV: la mobilità #Erasmus+ vista dagli studenti

22/12/2022

L’Erasmus Student Network ha pubblicato la XIV edizione dell’ESNsurvey, il rapporto di ricerca condotto dall’associazione internazionale di volontari ex studenti Erasmus che registra la voce dei colleghi in Europa coinvolti nella mobilità Erasmus+ intra ed extra EU. 

L’indagine ESN è stata lanciata per la prima volta nel 2005; oltre a una panoramica completa delle esperienze e delle sfide degli studenti, presenta raccomandazioni politiche rivolte alle istituzioni europee, alle autorità nazionali e agli istituti di istruzione superiore.

“In tutti questi anni, ESNsurvey è rimasta un’iniziativa guidata da studenti e volontari sin dal suo inizio e tutte le sue edizioni sono state possibili solo grazie all’incredibile lavoro e all’impegno di tutti i volontari ESN che hanno contribuito alla sua creazione, promozione e diffusione .” – Juan Rayón González, Presidente della Rete degli studenti Erasmus, 2021-2023

Quest’ultimo rapporto ha raccolto più di 10.000 risposte nel 2021 con l’obiettivo principale di monitorare l’attuazione delle mobilità Erasmus+ in ambito istruzione superiore, avendo come riferimento gli impegni inclusi nella ECHE, cui gli istituti si impegnano ad aderire sottoscrivendola.

La pubblicazione evidenzia che la soddisfazione complessiva degli studenti per la mobilità registra sempre trend in crescita oltre ad avere storicamente un notevole impatto sugli studenti, aumentando il loro interesse per la sostenibilità e proiettandoli su un piano internazionale. 

Il sostegno finanziario, il riconoscimento e la mancanza di interazione con le comunità locali rimangono una sfida. I tirocinanti riportano livelli di soddisfazione inferiori rispetto ai partecipanti alle mobilità di studio e alle mobilità internazionali, extra EU, che registrano livelli di soddisfazione più elevati.

Il contributo economico comunitario alla mobilità resta un anello debole, sia nell’importo complessivo ricevuto che nei tempi di erogazione: secondo il rapporto infatti meno di un terzo degli studenti ha ricevuto le borse di studio prima dell’inizio del percorso Erasmus. 

Il pieno riconoscimento dei crediti registra ancora difficoltà secondo un terzo circa degli intervistati.

Una panoramica dei risultati

I risultati principali riguardano l’esperienza di mobilità degli studenti, il sostegno alla mobilità fornito dalle autorità e dagli istituti di istruzione superiore e l’impatto delle mobilità sugli studenti in scambio.

“Il mio fattore trainante principale è stato lasciare la mia università di origine per un po’, per tornare con una prospettiva diversa, uscire dalla mia zona di comfort, vivere un’avventura entusiasmante e incontrare persone provenienti da tutto il mondo”. – Rispondente al sondaggio ESN

L’indagine evidenzia che la motivazione degli studenti a intraprendere la mobilità è determinata principalmente dall’esperienza in ambienti diversi di apprendimento, dall’incontro con nuove persone e dal vivere un periodo fuori sede. Rispetto ai partecipanti alla mobilità per motivi di studio, i tirocinanti hanno un maggiore interesse per gli aspetti dello sviluppo professionale, come il miglioramento delle prospettive di carriera o la creazione di una rete professionale. Lo studio evidenzia inoltre che il livello di integrazione degli studenti in mobilità internazionale rimane relativamente basso, quasi la metà degli intervistati non si sente integrata con la comunità locale, mentre solo il 16,19% si sente pienamente integrato.

La sostenibilità finanziaria resta un fattore chiave

Le questioni finanziarie rimangono ancora uno dei principali ostacoli alla mobilità per la maggior parte degli studenti. Quasi la metà degli intervistati non riesce a coprire più del 50% dei costi sostenuti in mobilità con le borse di studio ricevute. La prospettiva cambia per gli studenti che partecipano alla International Credit Mobility (ICM – KA171) che invece riescono a coprire una parte molto maggiore delle spese potendo contare su borse di studio più elevate.

Circa il 15% degli intervistati ha riferito di aver ricevuto integrazioni economiche oltre la borsa sebbene oltre il 12% degli intervistati non sappia indicare la natura di questi ulteriori finanziamenti ricevuti. La tempistica nei pagamenti delle sovvenzioni è percepito come un problema non banale. Più di un quarto degli intervistati ha ricevuto la borsa di studio trascorso oltre un mese dall’inizio della mobilità; solo un terzo ha ricevuto la borsa di studio prima della partenza. Esistono importanti differenze tra Paesi: il rapporto evidenzia una prevalenza di pagamenti in ritardo nei casi di Francia, Spagna e Italia.

Riconoscimento crediti e servizi agli studenti

Inevitabile il tema del riconoscimento dei crediti. Quasi un terzo degli intervistati (28,63%) ha riferito di non aver ricevuto il pieno riconoscimento, un dato che confligge con gli obiettivi previsti dalla Carta Erasmus per l’istruzione superiore. In generale, la mobilità ICM registra il pieno riconoscimento nel 72,77% delle esperienze analizzate mentre la mobilità intraeuropea si ferma al 63,68%.

Anche l’emotività è un fattore riportato come critico quando ansia e stress intervengono per problemi legati ai corsi di studi, all’alloggio o, come visto, alle questioni economiche.

Rispetto a precedenti edizioni dell’indagine, migliorano i servizi offerti agli studenti dagli istituti di istruzione superiore di invio. In particolare, l’82,52% degli studenti è soddisfatto o molto soddisfatto dei servizi forniti dall’istituto ospitante, rispetto al 63% del 2016.

Desiderio, ostacoli e potenzialità

Erasmus+ incoraggia fortemente l’ulteriore internazionalizzazione, la cittadinanza attiva e l’identità europea. La maggior parte degli intervistati desidera diventare moltiplicatore delle proprie esperienze di mobilità e sostenere altri studenti come membri di associazioni, ambasciatori o amici. Questo desiderio emerge come non supportato da politiche attive nell’istituto di istruzione superiore di provenienza. 

Inoltre, gli studenti segnalano la volontà di fare più esperienze internazionali durante i loro studi, vorrebbero vivere all’estero, aumenta il sentimento di cittadinanza europea pur senza perdere l’identificazione con i loro paesi o regioni di origine. La mobilità per l’apprendimento ha anche aumentato la consapevolezza e l’interesse degli studenti per l’ambiente e il cambiamento climatico, i diritti umani e i conflitti internazionali, mostrando il potenziale del programma per promuovere la cittadinanza globale e dotare gli studenti delle competenze necessarie per affrontare il mondo di domani.

Il rapporto completo è consultabile su esn.org/esnsurvey in open source.

Alessia Ricci
Ufficio comunicazione
Agenzia nazionale Erasmus+ Indire