Il Programma


Storie e buone pratiche

Educazione degli adulti
Inclusione e diversità

Il nostro “Erasmus in carcere” da Prato a Salonicco

Nell’anno scolastico 2023/’24 l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana, accreditato per il settore Adulti ha presentato, in qualità di capofila di un consorzio di 5 CPIA della Toscana e 14 istituti scolastici con percorsi formativi nel settore degli adulti, un progetto KA121 per realizzare, da ottobre 2023 ad agosto 2024, circa 50 mobilità per lo staff (docenti, dirigenti scolastici, personale amministrativo).
Gli obiettivi prioritari del progetto sono stati:

  • frequenza di corsi sulle metodologie di insegnamento in FAD, sull’innovazione didattica, sull’inclusione e sulle tematiche relative all’insegnamento dell’educazione civica
  • attività di job shadowing finalizzate al confronto sulle metodologie, pratiche didattiche e gestionali di altri Paesi europei.

L’ISS P. Dagomari di Prato, che partecipa a progetti di mobilità dal 2020 organizzando attività formative e disseminazioni in quanto istituto scolastico consorziato, ha, per la prima volta, potuto coinvolgere il personale operante nel settore dell’istruzione degli adulti (serale e sezione carceraria).

Come è nata la proposta di Mobilità presso l’Istituto Penitenziario di Salonicco

L’esperienza in Grecia è iniziata grazie allo Speed Date online Erasmus+ in tema di educazione in carcere, pubblicato su EPALE, svoltosi nel mese di novembre 2023. Questa opportunità ha favorito il contatto diretto con la referente della Scuola Second Chance di Serres, Nectaria Tziora, attraverso una manifestazione di interesse nella partnership di Erasmus+. Abbiamo quindi provveduto ad inviare tutta la documentazione richiesta per ottenere in tempo le autorizzazioni richieste sia dal Ministero dell’Istruzione sia dall’omologo Ministero della Giustizia, in modo da poter svolgere le previste attività di job shadowing presso la sezione carceraria della scuola sita a Negrita, Serres, il secondo più grande istituto penitenziario della Grecia. Le procedure burocratiche sono state lunghe e si sono concluse a fine febbraio. Sapevamo già che la nostra non sarebbe stata una “normale” settimana di lezione, ma lo scambio tra vari metodi e progetti in ambito detentivo da parte di entrambe le scuole carcerarie coinvolte. È stata la prima volta che i due istituti scolastici hanno partecipato ad una mobilità di job shadowing in carcere e, anche se non avevamo esperienza, nutrivamo grandi speranze, affatto deluse.
Abbiamo subito condiviso il progetto, già pianificato a distanza, e concordato le modalità di realizzazione delle attività che avremmo svolto durante la settimana, alternandole all’osservazione diretta delle lezioni.

Prima della partenza, laboratorio con gli studenti ristretti di Prato

La nostra preparazione ha coinvolto gli studenti detenuti con cui abbiamo realizzato un’attività di brainstorming e riflessione sulla percezione e la scansione del tempo carcerario, realizzando un cartellone di quanto elaborato e inserendolo nell’ambito del più ampio progetto PATHS per parole, condotto con la collaborazione dell’istituto INDIRE. Abbiamo inoltre discusso a lungo con i nostri studenti sulle loro aspettative della giustizia in Grecia e del relativo ordinamento penitenziario e scolastico, avanzando insieme le più disparati ipotesi.
Arrivate a Salonicco, dunque, piene di curiosità sull’organizzazione del sistema educativo nelle carceri greche e sulla didattica attuata e attuabile, abbiamo cercato di sfruttare al meglio l’occasione che ci era stata concessa dal progetto Erasmus+. Abbiamo subito incontrato la referente della scuola ospitante, Nitzora Nektaria, che ci ha calorosamente accolto e dato le prime indicazioni, iniziando a riorganizzare insieme le attività previste per la settimana di lavoro.

BRAINSTORMING IN ITALIA SULLA PAROLA ‘TEMPO’

L’ingresso nel carcere di Salonicco

Il lunedì ci siamo recate per la prima volta a Nigrita, località che ospita il carcere di Serres, a Salonicco. Esternamente, la struttura si presenta simile all’istituto penitenziario di Prato, anche se mostra peculiarità architettoniche differenti. Dopo un attento controllo del materiale scolastico introdotto dai docenti da parte degli agenti penitenziari preposti, già notavamo la possibilità di poter introdurre materiale digitalizzato e persino chiavi di memoria. Come abbiamo potuto di lì a poco personalmente constatare, le aule sono infatti provviste di monitor interattivi, collegabili direttamente alla rete internet (anche se, ovviamente, ad uso esclusivo del personale docente), elemento fortemente
discrepante rispetto alla didattica attuabile presso gli istituti penitenziari italiani, in cui l’introduzione del materiale digitale può avvenire solo dopo accurati controlli da parte del personale preposto e mai in tempo reale e da rete internet (solo durante la pandemia per il Covid è stata concessa la possibilità di avere collegamenti on line per svolgere la didattica a distanza).

Espletati i controlli di rito, siamo state condotte dal Direttore del carcere, qui notavamo la totale assenza di educatori preposti, ma la presenza di solo 2 psicologi e 2 assistenti sociali a fronte di una popolazione detenuta di oltre 700 unità.
Gli spazi scolastici sono completamente separati dai reparti e presentano una struttura moderna ed un arredo estremamente funzionale, perfetto per un qualunque ambiente d’apprendimento d’eccellenza. Sono presenti 3 laboratori e 5 aule scolastiche, divise per livello linguistico. Il locale è inoltre abbellito dai prodotti e dalle manifatture realizzate nei laboratori durante le ore di art therapy. Le due sale insegnanti sono complete di postazioni personali per tutti i docenti e provvisti di pc, stampanti, scanner e fotocopiatrici, consentendo la realizzazione e produzione di tutto il materiale didattico utilizzato.

Attività didattiche nel job shadowing

Le attività didattiche a cui abbiamo assistito sono state interattive e interessanti, soprattutto durante le ore di greco, musica e arte. Tutti gli insegnanti ci hanno coinvolto nelle loro lezioni, sia permettendoci di osservare, sia rendendoci parte attiva nella didattica. In particolare, abbiamo partecipato al feedback del progetto interdisciplinare sulla “guida turistica digitale” realizzata dagli studenti ristretti provenienti da diverse parti del mondo (i detenuti del carcere di Serres sono infatti al 95% immigrati provenienti da Europa dell’Est, Africa, Asia e Medioriente).

Dopo aver assistito alle lezioni dei colleghi come parte della nostra attività di job shadowing, il giovedì abbiamo svolto personalmente un’attività didattica di PATHS per parole, proponendo la parola TIME. Dopo un iniziale momento di impasse, gli studenti hanno partecipato attivamente al brainstorming presentato, proponendo anche collegamenti con le culture individuali, scrivendo i concetti proposti anche nella loro lingua d’origine. L’ultimo giorno, legandoci all’attività realizzata, abbiamo tenuto una lezione in plenaria di condivisione e riflessione finale, usando anche l’elaborato prodotto dai nostri studenti sul “tempo in carcere”. Ne è quindi seguito un partecipato dibattito su affinità e differenze tra i due istituti penitenziari e sul concetto di “tempo percepito” dagli studenti ristretti.


Durante il nostro soggiorno abbiamo inoltre avuto l’opportunità di visitare due istituti scolastici “esterni”, che si occupano di istruzione per adulti: la scuola serale Second Chance, la cui offerta formativa trova corrispondenza nel nostro CPIA, e una scuola tecnica e professionale, che offre una vasta scelta di indirizzi professionali (dall’estetica, alla meccanica, all’elettronica, fino all’odontotecnica), il famoso Ergastiriako Kentro Serron.

Restituzione della mobilità in Grecia


Il primo passo della restituzione della mobilità svolta è stato fatto durante un incontro ad hoc con i nostri studenti ristretti di Prato: dopo aver illustrato la situazione della scuola in carcere a Serres, abbiamo condiviso con gli alunni il cartellone del brainstorming prodotto dagli studenti in Grecia e abbiamo svolto un’analoga attività in italiano, utilizzando anche la traduzione in inglese. I due cartelloni sono stati poi messi a confronto e ne è nato un ulteriore dibattito sulla soggettiva percezione del tempo, in particolare del tempo all’interno di un istituto penitenziario.
Allo stato attuale, stiamo organizzando ulteriori occasioni di restituzione dell’esperienza della mobilità svolta, programmando eventi di disseminazione e di promozione dell’Erasmus+ adulti, come l’OpenDay Adulti a settembre 2024, esperienza che ci auriamo di poter reiterare al più presto, valutando l’arricchimento metodologico ed esperienziale che ne è conseguito.

Inoltre questo articolo è pubblicato nel Centro risorse EPALE

Prof.ssa Sonia Cortese
Prof.ssa Lisa Baldini

Scheda progetto Erasmus+ 2023-1-IT02-KA121-ADU-000133155: https://erasmus-plus.ec.europa.eu/projects/search/details/2023-1-IT02-KA121-ADU-000133155

Sito dell’IIS Dagomari di Prato: https://www.istitutodagomari.edu.it/