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Mobilità delle competenze e dei talenti, dalla Commissione europea nuove misure per colmare le carenze di forza lavoro

16/11/2023

La Commissione presenta una serie di nuove iniziative comprese in un pacchetto sulla mobilità delle competenze e dei talenti, destinate a rendere l’UE più attraente per i talenti provenienti da Paesi terzi e a facilitare la mobilità al suo interno. Le misure odierne comprendono un nuovo bacino di talenti dell’UE, inteso a favorire l’incontro tra i datori di lavoro nell’UE e le persone in cerca di lavoro nei paesi terzi, e misure volte a promuovere il riconoscimento delle qualifiche e la mobilità dei discenti.  Si tratta dei principali risultati dell’Anno europeo delle Competenze.

In tutta l’UE rimangono carenze di competenze a vari livelli e in molteplici settori.  Per colmarle l’UE si impegna innanzitutto al suo interno, agendo senza sosta per riqualificare e sviluppare le competenze e per sfruttare il potenziale inutilizzato della sua forza lavoro a vantaggio del mercato unico. Ma per ovviare alle carenze attualmente sperimentate dagli Stati membri l’UE dovrà anche attrarre competenze e talenti dal resto del mondo. Affinché questo approccio abbia successo, l’UE deve essere in grado di procurarsi e di trattenere i talenti necessari. Anche lo sviluppo della cooperazione con paesi terzi partner in materia di migrazione dei lavoratori può risultare reciprocamente vantaggioso, alimentando le competenze e il sostegno finanziario all’economia del paese di origine.

Nella gara mondiale per attirare talenti, gli Stati membri saranno sostenuti dalle iniziative seguenti:

Il bacino di talenti dell’UE: agevolare le assunzioni da paesi terzi

La Commissione propone di istituire un bacino di talenti dell’UE per facilitare l’assunzione di persone in cerca di lavoro provenienti da paesi terzi in settori dell’UE che soffrono di carenze di personale. Si tratta di una misura innovativa, la prima piattaforma dell’UE di questo tipo, che faciliterà e velocizzerà le assunzioni internazionali per aiutare i datori di lavoro ad accedere a un bacino più ampio di competenze e talenti. Gli Stati membri parteciperanno al bacino di talenti dell’UE su base volontaria e ne sosterranno la gestione. La piattaforma fornirà anche informazioni sulle procedure di assunzione e migrazione negli Stati membri e comprenderà rigorose garanzie per assicurare condizioni eque di assunzione e di lavoro.

Il bacino di talenti dell’UE sosterrà inoltre l’attuazione di partenariati volti ad attirare talenti, ossia partenariati su misura con paesi terzi, che offrano opportunità di mobilità per lavoro o formazione. Le persone in cerca di lavoro che hanno sviluppato le proprie competenze nell’ambito di un partenariato per i talenti riceveranno un attestato, visibile ai datori di lavoro partecipanti, che certificherà le loro qualifiche. Queste opportunità di migrazione legale, che devono essere accompagnate da una cooperazione rafforzata in materia di riammissione, possono disincentivare la migrazione irregolare.  

Un riconoscimento più semplice e rapido delle qualifiche acquisite nei paesi terzi

Facilitare il riconoscimento delle qualifiche e la convalida delle competenze acquisite nei paesi terzi è cruciale sia per i datori di lavoro alla ricerca di lavoratori qualificati, sia per i cittadini di paesi terzi che cercano di accedere al mercato del lavoro dell’UE e per la loro integrazione nelle società di accoglienza.

La Commissione raccomanda una serie di misure volte a semplificare e accelerare il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi. Queste misure permetterebbero di aggiornare il sistema di riconoscimento dell’UE e di avvicinarlo al sistema istituito per i cittadini dell’UE che si trasferiscono in un altro Stato membro.

L’obiettivo è sviluppare la capacità delle autorità nazionali competenti in materia di riconoscimento di semplificare e sveltire le procedure, migliorando la comparabilità delle qualifiche dei paesi terzi e le modalità di valutazione delle competenze delle persone in cerca di lavoro. Sarà così possibile prendere rapidamente, e con piena fiducia, decisioni di riconoscimento per coprire i posti vacanti nei settori dell’UE che presentano carenze, soprattutto per quanto riguarda le professioni regolamentate prioritarie.

Fare della mobilità ai fini dell’apprendimento un’opportunità per tutti

La proposta di raccomandazione del Consiglio “L’Europa in movimento / Europe on the move“, relativa a opportunità di mobilità a fini di apprendimento per tutti, mira a promuovere la mobilità in tutti i settori dell’istruzione e della formazione. Invita gli Stati membri a integrare la mobilità per l’apprendimento all’interno dell’UE in tutti i percorsi di istruzione e formazione, dall’istruzione scolastica all’istruzione e formazione professionale, in particolare gli apprendistati, all’istruzione superiore e per adulti e agli scambi di giovani.

La Commissione propone di fissare nuovi obiettivi ambiziosi per il 2030: aumentare la percentuale di esperienze di mobilità ad almeno il 25% per chi è in possesso di un diploma di istruzione superiore, almeno il 20% per i discenti con minori opportunità e almeno il 15% per i discenti degli istituti di formazione professionale. La proposta promuove inoltre l’attrattiva dell’UE come luogo di apprendimento per i talenti provenienti da paesi terzi, in linea con la dimensione geopolitica dello Spazio europeo dell’istruzione. Si basa sulle raccomandazioni concrete formulate dall’apposito Panel europeo di cittadini. La proposta comprende l’impegno della Commissione a monitorare e sostenere gli Stati membri nell’elaborazione di piani d’azione nazionali per l’attuazione concreta degli obiettivi.

Prossime tappe

La proposta della Commissione relativa a un bacino di talenti dell’UE sarà ora negoziata dal Parlamento europeo e dal Consiglio. La Commissione sosterrà l’attuazione, da parte degli Stati membri, della raccomandazione sul riconoscimento delle qualifiche dei cittadini di Paesi terzi e li inviterà a riferire in merito alle iniziative nazionali, alle riforme, alle buone pratiche e alle statistiche. La raccomandazione “L’Europa in movimento” sarà sottoposta al Consiglio affinché la esamini e la adotti.

Contesto

L’UE sperimenta persistenti carenze di forza lavoro in vari settori, a tutti i livelli di competenze. Il tasso di disoccupazione rimane basso (6,0% nel settembre 2023) e il tasso di posti di lavoro vacanti è salito l’anno scorso al 2,9%, più del doppio rispetto al 2012. I cambiamenti demografici sono destinati ad aggravare i problemi del mercato del lavoro. La popolazione in età lavorativa nell’UE passerà da 265 milioni nel 2022 a 258 milioni nel 2030. Senza un’azione concertata, le tendenze attuali possono compromettere le transizioni verde e digitale, ridurre la competitività dell’UE e indebolire i servizi pubblici in settori che già subiscono una carenza di lavoratori, come l’assistenza sanitaria e l’assistenza a lungo termine.

L’incontro tra domanda e offerta di lavoro a livello internazionale rimane complesso e costoso sia per i cittadini di paesi terzi che per i datori di lavoro. La mancanza di comprensione e di fiducia nei confronti delle competenze e delle qualifiche acquisite nei paesi terzi da parte dei datori di lavoro ostacola notevolmente la mobilità dei talenti e delle competenze. Oltre a diminuire l’attrattiva dell’UE, questa situazione comporta uno “spreco di cervelli”, in quanto spesso i cittadini di paesi terzi svolgono lavori al di sotto del loro livello di qualifica.

Sebbene la mobilità ai fini dell’apprendimento sia un’esperienza estremamente preziosa, che permette di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per lo sviluppo personale, formativo e professionale, e che promuove l’impegno civico e l’inclusione sociale, rimane bassa la percentuale di europei che partecipano a un’attività di apprendimento in un paese diverso dal proprio.

Il pacchetto sulla mobilità dei talenti fa seguito al discorso sullo stato dell’Unione del 2022 in cui la presidente von der Leyen ha evidenziato le sfide legate al riconoscimento delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi, che spesso costituiscono un disincentivo pratico alla migrazione legale. Si basa sui lavori in corso relativi al pacchetto sulle competenze e i talenti e al nuovo patto sulla migrazione e l’asilo, e contribuisce all’attuale Anno europeo delle Competenze concentrandosi su un approccio strategico per risolvere le carenze di manodopera e di competenze.

Per ulteriori informazioni

Fonte: Commissione europea, Comunicato stampa

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