Programma

Fare squadra nei territori per la dimensione internazionale. Conferenza a Bologna

19/07/2023

Per favorire lo sviluppo sociale, culturale ed economico dei territori la buona gestione delle risorse è un aspetto cruciale. Guardare alla dimensione globale significa non solo aprirsi alle possibilità di collaborazione transnazionale, ma anche saper far fruttare le occasioni che le diverse contaminazioni di esperienze della mobilità delle persone oltre i confini creano con crescente frequenza oggi. Per parlare di questo tema e condividere esperienze da una regione che ha lunga esperienza del “fare squadra” l’Agenzia Erasmus+ Indire ha organizzato la conferenza “Internazionalizzazione delle competenze e dei territori: sinergie tra Erasmus+, fondi strutturali e altri finanziamenti” (vedi evento e programma). L’evento, che ha visto la partecipazione di circa 140 persone, è stato organizzato a Bologna in collaborazione con Regione Emilia-Romagna con l’obiettivo di individuare e valorizzare i progetti europei che favoriscono la dimensione internazionale delle competenze delle persone e la partecipazione dei territori negli ambiti istruzione, formazione e lavoro.

Durante l’incontro sono state presentate alcune buone pratiche legate ai temi della mobilità delle persone in Erasmus+ per favorire il dibattito sull’integrazione culturale e sociale nei territori e l’inclusione di persone e aree territoriali meno coinvolte nel Programma. Al contempo, la conferenza ha inteso definire le tipologie di fondi – nazionali, regionali, comunitari o privati – che possono essere integrati tra loro per sviluppare processi per la cooperazione internazionale e una maggiore cultura internazionale, oltre a sostenere l’impegno civico delle persone e rafforzare il senso di appartenenza all’Europa.

“L’evento di oggi – dichiara Cristina GriecoPresidente di INDIRE – rappresenta un momento di riflessione con la Regione Emilia-Romagna, le altre Agenzie Erasmus e diversi attori del territorio sulla sinergia dei fondi per rendere sempre più efficaci le politiche e gli interventi sul capitale umano. Come ci ricorda l’Europa, nell’anno delle competenze, la mobilità internazionale è un veicolo di crescita e di investimento per i giovani.
La collaborazione tra le istituzioni deve puntare anche a migliorare la capacità di attrarre studenti dagli altri paesi, come dimostra il primato dell’Alma Mater a livello europeo”.

“In questi anni come Regione – dichiara Paola SalomoniAssessore regionale alla Scuola, università, ricerca, agenda digitale Regione Emilia-Romagna  stiamo sviluppando un sistema complesso di sostegno all’internazionalizzazione dei territori locali e in particolare con la recente legge per l’attrattività e la permanenza dei talenti vogliamo portare avanti non solo l’attrazione ma anche la circolazione di talenti a elevata specializzazione sul piano internazionale. Anche per questa ragione, l’organizzazione di questo seminario è un’occasione importante per avviare un confronto su come sfruttare al meglio le diverse fonti finanziarie oggi disponibili per promuovere l’apertura internazionale del nostro sistema educativo, formativo e universitario, anche in merito all’obiettivo generale della valorizzazione dei nostri giovani”.

Nel corso della mattinata, in apertura dei lavori, sono intervenuti Paola Salomoni, assessore regionale alla Scuola, università, ricerca, agenda digitale, Cristina Grieco, presidente di INDIRE, e Luca Rossi, direttore generale di Confindustria Emilia-Romagna, con interventi sui temi legati a internazionalizzazione, lavoro e imprese.

A seguire, il panel La partecipazione ai programmi di mobilità Erasmus in Emilia-Romagna, a cura delle Agenzie Erasmus+, INDIRE (scuola, università ed educazione degli adulti), INAPP (formazione professionale) e AIG (gioventù), ha fornito una panoramica sulle opportunità offerte dal Programma Erasmus+. Tra i temi affrontati anche la partecipazione Erasmus+ alle attività di mobilità e ai progetti di cooperazione in Emilia-Romagna, una tra le regioni più attive in Italia.

Distribuzione degli istituti con progetti Erasmus in RER

L’Indire sta sviluppando un sistema informativo geolocalizzato, denominato Le scuole di INDIRE per raccogliere in un unico database i dati relativi ai progetti europei realizzati dalle scuole incrociandoli con documenti che la scuola produce ed elaborandoli con tecnologie del trattamento del linguaggio per mappare le attività che le scuole promuovono in Erasmus+. L’obiettivo è quello di capire quanto e se i progetti si incardinano nella scuola, nell’offerta formativa e nel proprio contesto; perché se la scuola deve diventare promotrice di temi prioritari non può essere solo su iniziativa dei docenti, ma deve scendere in campo come istituzione. La sperimentazione è partita in Piemonte, Lazio e Emilia-Romagna per poi estendersi a tutta Italia in collaborazione con gli Uffici Scolastici Regionali. Maria Teresa Sagri, ricercatrice Indire, introducendo la presentazione dei dati regionali, ha premesso che l’internazionalizzazione non è sinonimo di mobilità, ma soprattutto di capacità progettuale. In Emilia-Romagna il 34% delle scuole hanno partecipato a Erasmus o hanno realizzato moduli di internazionalizzazione PON e si concentrano per quasi il 63% sui partenariati, scegliendo il miglioramento delle competenze di lingua e digitali come prima scelta tematica. La maggior parte degli istituti di riferimento con più alto numero di progetto sono situati nelle aree metropolitane, ma ci sono casi delocalizzati con numero significativo di progetti e che devono essere approfonditi.

Sara Pagliai, coordinatrice nazionale Erasmus+ INDIRE

Parlando di sinergie di fondi Alessandro Baccei ha illustrato le ragioni che hanno mosso l’Agenzia Erasmus+ Indire a farsi promotore attivo, come organismo intermedio (nel caso della collaborazione con Regione Siciliana per il progetto Study in Sicily presentato nel secondo panel da Sara Pagliai) o realizzando iniziative condivise in cui ogni ente lavora con i propri fondi (come nel caso della Regione Piemonte, con il coinvolgimento di fondazioni bancarie e private), o come organismo attuatore per il PNRR.

In particolare, tra i limiti di Erasmus+, vi sono i seguenti:

  • I fondi sono in aumento, ma limitati rispetto alle richieste
  • I risultati di eccellenza conseguiti in passato spingono i criteri di selezione più in alto: limite per l’accesso dei new comers
  • Fasce sociali ancora escluse, nonostante l’integrazione delle borse di studio
  • Servizi di supporto disomogenei sul territorio portano a non rispondere in modo adeguato alle preoccupazioni suscitate dalle difficoltà.

Il database, ancora in fase sperimentale de “Le scuole di INDIRE”, sarà lo strumento di supporto per l’analisi e la ricerca di soluzioni, per capire quali sono i fondi, le azioni e le capacità dei beneficiari di intercettarli, per agire a livello nazionale e sostenere nuove sinergie, e al tempo stesso, a livello locale, nella costruzione di una cultura della progettualità e dell’internazionalizzazione.

Nella seconda parte della mattinata è stato approfondito il tema delle sinergie dei fondi europei e nazionali per favorire i processi di internazionalizzazione, con l’intervento di Alessandro Senesi – vicecapo unità della Direzione generale per l’Istruzione e la gioventù presso la Commissione europea che ha ricostruito il quadro normativo che rappresenta il fondamento, almeno sul piano legislativo, di possibili sinergie tra fondi Erasmus+ e altri fondi. In particolare nel suo intervento ha illustrato gli articoli del Regolamento Erasmus+ interessati: art. 32 “Finanziamento cumulativo e alternativo” e art. 17 e art. 26 che regolano il trasferimento di fondi dai programmi FESR/FSE (“shared management”) e ad altri programmi UE. [Il dettaglio nelle slide dell’intervento]

Durante il panel sono stati inoltre presentati da INDIRE i progetti di cooperazione internazionale con Paesi fuori dall’Unione europea; la partnership Erasmus+, HOME, Home of Mobile Europeans, un progetto di cooperazione per l’istruzione superiore realizzato dal Politecnico di Milano e dedicato al tema dello student housing; il progetto di riqualificazione urbana e sociale nel quartiere di Ponte Lambro a Milano, a cura della Fondazione GarageErasmus e i servizi di supporto alla mobilità Erasmus+ offerti da Erasmus Student Network Italia. I lavori della mattinata si sono conclusi con un intervento sulla strategia di internazionalizzazione della Regione Emilia-Romagna, a cura di Morena Diazzi, direttore generale DG Conoscenza, ricerca, lavoro, imprese, in particolare ponendo l’attenzione sulla nuova legge regionale per l’attrazione dei talenti (Legge regionale 21 febbraio 2023 n.2) che ha l’obiettivo di coordinare le politiche e gli interventi e costruire un ecosistema organico di servizi pubblici e privati, e che collabori con istituzioni di altre regioni europee, per attrarre, trattenere e valorizzare i cosiddetti talenti, intesi come “persone con elevate specializzazioni”.

Nel pomeriggio i lavori di gruppo hanno permesso di dialogare sulle diverse opportunità di cooperazione che si possono sviluppare sui territori e con finanziamenti diversi e rispondere così alle esigenze di apertura internazionale nel mondo della scuola, dell’università, della formazione professionale e della gioventù.

Le slide degli interventi sono disponibili qui di seguito:

Panel 1 – La partecipazione ai programmi di mobilità Erasmus in Regione Emilia-Romagna (RER)

Panel 2 – Sinergie di fondi: le possibilità e le buone prassi

Alessandro Senesi, in collegamento da Bruxelles

Alessandro Senesi, in collegamento da Bruxelles

Maria Teresa Sagri

Maria Teresa Sagri

Oscar Bellini, PoliMI - progetto HOME

Oscar Bellini, PoliMI – progetto HOME

Fabrizio Bitetto, GarageErasmus

Fabrizio Bitetto, GarageErasmus

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